Le grandi case farmaceutiche ormai sembrano fuori controllo. Fanno salire i prezzi delle medicine alle stelle; farmaci che possono salvare la vita sfiorano cifre astronomiche, condannando milioni di persone alla sofferenza e alla morte prematura.
La propaganda della sensibilizzazione sul cancro è finalizzata ad aumentare i benefici economici a costo della salute. Il business del cancro è tanto lucroso che trovare persone da indirizzare alle terapie convenzionali è ormai il primo obiettivo del cartello farmaceutico mondiale. E ovviamente trovare una cura per il cancro non è nella loro agenda.
Ty Bollinger, autore e sostenitore della libertà della salute, ci fa il punto della situazione: «Perché c’è un uso tanto intensivo di farmaci nella medicina moderna? Non è perché la medicina petrolchimica brevettata sia migliore, bensì per il monopolio della medicina che fu creato più di 100 anni fa».
Il Dr. Matthias Rath, fondatore della Medicina Cellulare, dichiara: «Il cancro è solo uno degli elementi di questo commercio terribile che considera le malattie come un affare. Tutto il resto che vediamo attualmente intorno all’industria farmaceutica proviene dal fatto di essere un modello imprenditoriale, un’industria di investimento che prospera grazie alla continuità delle malattie esistenti e alla creazione di nuove malattie».
Il Dr. Ben Johnson, scrittore conferenziere e investigatore, riferisce un dato allarmante: «Si calcola che nel 2020, più della metà dei tumori negli USA saranno stati indotti dalla medicina, per mezzo di farmaci o radiazioni, cosicché presto il sistema medico stabilito sarà la causa principale del cancro negli USA». Bob Wright, autore e ricercatore, è dello stesso parere: «Sappiamo che il 97% delle persone che sono trattate con chemioterapia muore entro 5 anni». (Si tratta di uno studio apparso nel Journal of Oncology nell’edizione del 2004).
Sembra una pazzia trattare il cancro con la chemioterapia e le radiazioni (che in realtà non guariscono ma inducono il cancro), eppure è così. Ma i medici sono obbligati a farlo; in effetti, se non prescrivessero chemioterapia e radiazioni a raffica, verrebbero discreditati (se non di più) dalla comunità “scientifica” che detiene lo scettro della salute dell’umanità e crea la dipendenza degli individui alla medicina “ufficiale”. Possono perdere perfino la loro licenza di esercitare la professione.
La maggioranza dei pazienti non discute mai con i propri medici; non gli è data parola: il medico è l’unica autorità. E non ha mai tempo… Ha un potere enorme, però, e lo esercita senza tregua nei confronti dei sudditi ammalati di chemioterapia e radiazioni con effetti collaterali a loro volta trattati con altri farmaci deleteri.
Non si può prendere una pianta e isolare ognuno dei suoi componenti chimici, credendo che quella pianta avrà comunque gli stessi poteri curativi; e per questo la medicina chimica contro il cancro fallisce nel 97% dei casi. Queste le parole del Dr. Rashid Buttar: «Sappiamo che abbiamo bisogno di vitamina D e del sole, ma poiché non possiamo brevettarli, cercano di produrre un farmaco che eviti di seguire quella via. Per controllare la natura, prima dobbiamo obbedirle. Questa la cosa incredibile, prendi un veleno, lo somministri alle persone, muoiono, e questa è parte inerente dello status quo, del modus operandi, si suppone che questo è quello che si deve fare; ma se rompi con questo e utilizzi qualcosa che realmente non è tossico, aiuti i pazienti e vivono, allora ti dicono che non gli importa se il paziente vive o no, che questo è irrilevante. Non fa parte del trattamento convenzionale».
«Ti tormentano perché destabilizzi tutto il sistema – sostiene il Dr. Tullio Simoncini, oncologo – in modo che qualunque grande scoperta, un ritrovamento vero, fa che il vecchio sistema sia completamente inutile. Per questo ci sopprimono, perché viviamo in uno stato medievale. Questa è la vera causa del perché il cancro continua ad ammazzare milioni di persone».
Quasi ottant’anni fa, uno scienziato chiamato Royal Raymond Rife affrontò la prigione per aver utilizzato un “trattamento che non era prescritto”. Negli anni ‘30, il Dr. Royal Rife, microbiologo, scoprì che c’erano microbi dentro le cellule del cancro e produsse un dispositivo elettromedicale; in realtà erano due, entrambi progettati per ammazzare solamente i microbi che erano dentro le cellule cancerose.
Voglio chiarire che non sto dicendo che tutte le persone che lavorano nell’industria medica, o nelle compagnie farmaceutiche, sono cattive persone. Non ragiono in assoluto o per generalizzazioni. Non sto affermando che tutto il sistema medico è sotto controllo. Il problema è che il sistema presenta delle falle incredibilmente ampie e nocive: la malattia per i despoti che detengono il potere medico globale è necessaria per mantenere lo status quo, cioè per consolidare gli investimenti farmaceutici, in modo che possano con il loro business perpetuare il sistema. E la malattia del secolo… è il cancro…
Il 22 luglio 2015, il Dr. Nicholas Gonzalez, medico alternativo specialista in tumori, muore per un apparente attacco di cuore. Altri medici olistici, per l’esattezza, l’undicesimo e il dodicesimo, sono stati trovati morti. Perché molti di loro sono definiti “suicidi”, nonostante l’onesto giudizio dei parenti e degli amici intimi del defunto che sconfessano ipotesi del genere?
Il sistema medico è malato, contagiato dal “virus” della lobby farmaceutica, vittima essa stessa dell’avidità, contrariamente a quanto prescrive l’etica del “Giuramento di Ippocrate”. Sarà che esiste una “cospirazione” che sta utilizzando la paura e la buona fede delle persone coinvolte per mantenere questo sistema lucroso che beneficia i grandi consorzi; dobbiamo sempre mettere in discussione le prognosi, e non accettare un’unica soluzione o un unico pensiero. E in più dobbiamo domandarci perché tanta ostilità e accanimento contro l’omeopatia, che pure non bada a scalfire l’auto lussuosa della medicina ufficiale quanto a trovare vie di cura più efficaci e umane per chi è davvero ammalato.
scritto da Sergio Tracchi
pubblicato da: pensieroplurale.it
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